lunedì 17 maggio 2010

Un raggio di luce


Il giorno 8 maggio 2010, noi alunni della classe 4^ A dell’I.C.S. “F. Surico”, accompagnati dalle maestre e dal nostro preside prof. Antonio Ludovico ci siamo recati presso il reparto di pediatria dell’ospedale della nostra città per assistere all’inaugurazione dell’allestimento della sala giochi.Per questa giornata speciale, io e i miei compagni di classe avevamo lavorato molto; con l’aiuto della maestra Angela abbiamo composto una poesia che descrive l’ospedale tipo dei bambini mentre alcune amiche realizzavano tre simpatici quadretti a tema da regalare alla struttura ospedaliera per rallegrare le pareti della sala giochi.Giunti all’ospedale, dopo la benedizione impartita dal cappellano dell’ospedale, abbiamo ascoltato le parole del sindaco e del presidente del Rotary club di Riva dei Tessali, associazione promotrice dell’iniziativa benefica e abbiamo assistito ad un divertente spettacolo di burattini messo in scena dalla compagnia teatrale ARCI di Ginosa. A questo punto, su quel palco improvvisato, siamo saliti noi come protagonisti. Il mio cuore non smetteva più di palpitare con trepidazione; eravamo tutti emozionati! Abbiamo dato inizio al nostro breve intervento proprio recitando la poesia, devo dire, con un pizzico di orgoglio e abbiamo proseguito esortando, con strofe in versi, tutto il personale che opera al servizio dei bambini malati ad offrire il loro aiuto, sempre e comunque, con un sorriso ”che non costa nulla ma produce molto”. Abbiamo quindi fatto dono dei nostri disegni mentre tutta la classe salutava i presenti con una coinvolgente marcetta sui diritti dei bambini. Dopo il delizioso canto degli alunni della scuola Primaria Pascoli, noi bambini abbiamo ricevuto in dono un giornalino, palloncini variopinti dalle forme più strane ed un delizioso buffet.Tornando a scuola mi sentivo eccitato e felice perché ho pensato che, come un raggio di luce, questa sala giochi, ben arredata e ornata con fantastici disegni, potrà illuminare gli occhi tristi dei bambini che soffrono.

Testo a cura di Filiberto Sorino e Michele De Bellis

Teatrino della sala giochi